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Archivio

La Zucca Vuota

Mezzanotte di un’illusione.

Ogni giorno barconi stracarichi di occhi riversano vite affamate sulle coste del Sud Europa.

 

Spesso arrivano gonfie d’acqua e di sale e non sono più vite. Spesso non arrivano nemmeno ed è come se non fossero esistite mai. Cancellate da un’onda, evaporate al limite dell’Equatore.
Gli animi si sconvolgono nel vederle arrivare.

 

C’è chi ne ha ribrezzo e paura, chi sente minata la tranquillità delle proprie città, chi ha l’angoscia di dover dividere con loro lavoro e pane.

C’è chi ha compassione, accoglie, aiuta, si spende. C’è chi si sforza di capire, si istruisce e allena alla tolleranza.

C’è chi insiste... 

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CicloFIlm

Cosa succede se il teatro irrompe nella dimensione urbana con la sua prepotente forza evocativa, magari prendendo a prestito dal cinema alcune suggestioni, facendoci scoprire che esiste un altro modo di guardare e di ascoltare una città?

"Ciclofilm" è nato grazie al sostegno dell'assessorato all'Innovazione e all’Ambiente del Comune di Torino e al patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune di Moncalieri. 
Giuseppe Culicchia ha curato i testi e Oliviero Corbetta ha scritto la sceneggiatura che si avvale di una vera colonna sonora, costituita da dialoghi, musiche ed effetti sonori equivalenti a quelli che formano quelle dei film.

Questa particolare audio guida accompagnerà, durante il percorso acustico e visivo, i ciclospettatori che, dopo aver prenotato telefonicamente, riceveranno via e-mail un file audio in formato MP3 e in seguito verranno invitati a presentarsi nel parco del Lungo Po Abellonio di Moncalieri. Diverse partenze sono previste nell'arco della giornata. 
Agli spettatori verrà richiesto di presentarsi muniti di un lettore MP3 (ma sarà sufficiente anche uno smartphone non particolarmente sofisticato) all’interno del quale dovrà essere stato riversato il file acustico precedentemente ricevuto.
 

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La Panne

Friedrich Dürrenmatt è stato tra i più significativi e rioconosciuti autori di teatro del ‘900.

L’autore elvetico ha concepito “Die Panne” in forma di racconto, forme d’arte in cui eccelleva, ma grazie a un impianto narrativo squisitamente teatrale risulta semplice trasportarlo sul palcoscenico.

 

Noi lo abbiamo fatto.

 

La vicenda è geniale e il pubblico la segue con crescente stupore. Dürrenmatt ci invita infatti ad assistere a un sottile e diabolico gioco. Alla domanda che l’autore ci pone -Esistono ancora storie possibili?- non si può che rispondere: esistono, a patto però che a raccontarle sia uno dei massimi scrittori del secolo breve.

Siamo negli anni ’50, e la Sorte ha deciso che la Studebaker, la lussuosa auto su cui viaggia Alfred Traps, un vanesio rappresentante di tessuti, rimanga in panne e che per la riparazione si debba attendere il mattino successivo. Da quel momento molte domande si affollano. Traps, che ha accettato l’insidioso passatempo propostogli dal padrone del tranquillo chalet dove ha chiesto ospitalità per la notte, si è davvero macchiato del raffinato delitto di cui sarà accusato? 

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Ricette Immorali

In scena tre attrici che, in elegante abito da sera, si aggireranno con disinvolta malizia tra una spalla di vitella Wanda, una zuppa tenebrosa o una bavarese perfect love. Artiste della parola e delle salse speziate, cuoche sorprendenti, perfette ospiti, faranno sedere gli spettatori a una immaginaria e immaginifica tavola imbandita, svelando loro i segreti di una cucina sempre in bilico tra gusto e provocazione. 

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Un sogno

“Un sogno” è uno dei capolavori di Strindberg.

 

Testo complesso, visionario, poetico, offre la possibilità di infinite intepretazioni. 

 

I personaggi si sdoppiano, si intrecciano, si moltiplicano, come le tematiche che spaziano dal mistico al sociale. Su tutto domina l’amore, nella sua accezione più ampia. 

 

Amore per gli esseri umani, per il proprio compagno e la propria compagna, per chi lavora, per chi è sfruttato, per la natura.

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Senza Re

In scena due attrici, nei ruoli di Clitemnestra ed Elettra, si incontrano e si scontrano in un dramma sottile dai tratti borghesi che ruota attorno al rapporto conflittuale tra una madre e una figlia e su quelle distanze incolmabili che si creano quando alla verità si preferisce la menzogna.

Ognuno con le sue ragioni, con una sua versione della storia che, come spesso succede, si allontana sempre più vertiginosamente dalla realtà. Ferite che non rimarginandosi vengono trasmesse come una cancrena in un circolo vizioso che sembra non finire mai, finchè all’amore si sostituisce l’odio. Ti devo odiare perchè non mi è concesso amarti.

in scena:
Alice Fusaro e Stefania Rosso

 

a cura di:
S.Rosso/ A.Fusaro

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Orchestra filarmonica di Torino
[collaborazioni]

RED 

Concerto Stagione OFT COLORS 2021

 

Orchestra Filarmonica di Torino

Giampaolo Pretto - direttore

Daniela Vassallo - Attrice

RAINBOW

Concerto Stagione OFT COLORS 2021

 

Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino

Sergio Lamberto - Maestro Concertatore 

Devid Ceste - Eufonio

Cristiano Falcomer - Attore

ICE BLUE

Concerto Stagione OFT COLORS 2021

 

Orchestra Filarmonica di Torino 

Giampaolo Pretto - Direttore e flauto solista 

Sergio Lamberto - Violino solista 

Paola Poncet - Clavicembalo

Camilla Bassetti - Attrice

LIGHT BLUE

Concerto Stagione OFT COLORS 2021

 

Orchestra Filarmonica di Torino 

Giampaolo Pretto - Direttore

Chiara Bosco - Attrice

GOLD

Concerto Stagione OFT COLORS 2021

 

Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino Sergio Lamberto - Maestro Concertatore

Paolo Carenzo - Attore

PLATINUM

Concerto Stagione OFT COLORS 2021

 

Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino Enrico Dindo - Direttore e Violoncello

Alessandra Eleonori - Attrice

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la Memoria rende liberi

L'iniziativa è promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte, tramite il suo Comitato Resistenza e Costituzione, con il patrocinio della Circoscrizione 7 del Comune di Torino, in occasione delle celebrazioni del giorno della Memoria 2015. Durante tutta la giornata del prossimo 27 gennaio,dalle 10.00 alle 19.00, nello scalo dell’ex Stazione ferroviaria Stazione GTT Ferrovie di piazza Borgo Dora 1, sarà possibile assistere a un evento teatrale che coinvolgerà numerosi istituti scolastici e tutti coloro che sceglieranno di vivere una esperienza artistica e umana particolarmente toccante.

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Nozze di sangue

La nostra iniziativa collegata al progetto di memoria per il Museo delle Carceri Nuove di Torino ‘Storie che raccontano la Storia’, a cura di Ocra Lab Idee per comunicare.

“Nozze di sangue” è senza ombra di dubbio uno dei massimi capolavori del Teatro di tutti i tempi.

Era, l’autore, un immenso poeta che riversava nei suoi drammi una irruente e densa vena poetica. 

 

La sua fine prematura, avvenuta per mano del regime franchista, ha privato il mondo di chissà quali altri capolavori.

 

Il nostro allestimento, affidato agli allievi del Corso accademico della Scuola “Tofano”, rispetta l’intensità drammatica degli avvenimenti e, grazie al voluto e consapevole utilizzo di scarni elementi scenici, sfrutta, rispettandolo, uno degli spazi più inquietanti di Torino.

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L’Albero di Natalia

Un tema che da sempre è al centro dell'attenzione della Liberipensatori "Paul Valéry"  è quello legato al ruolo della  donna nella  società. 

 

In occasione  della  ricorrenza dell’8 marzo proporremo un evento che si svolgerà in uno dei luoghi più conosciuti del  Piemonte: Piazza Castello a Torino.

 

Uno dei simboli cui si fa ricorso in occasione delle giornate contro la violenza sulle donne è la bambola. Quel tenero giocattolo rischia però di rinchiudere le bambine in un ruolo che può diventare una gabbia.

 

Per questo invitiamo tutte le donne a portarci, l'8 marzo 2015, dalle ore 10 alle ore 18 le proprie bambole.

 

Le fisseremo ai rami dell'albero che si trova in piazza Castello a Torino, quasi di fronte all'imbocco di via Roma.

Col passare delle ore la pianta, che abbiamo ribattezzato "Albero di Natàlia" 

(nome che vuole simbolicamente rappresentare tutte le donne) si vestirà di bambole.

 

Qualcuno leggerà in quelle figurine sospese una minaccia e un destino incombenti.

 

Altri vi vedranno la condanna dello sfruttamento del corpo femminile. 

 

Probabilmente non mancherà chi, rinunciando al proprio giocattolo, vorrà esprimere il rifiuto verso un condizionamento iniziato dalla più tenera età.

 

Ma ci sarà forse chi vorrà leggere nella nostra proposta una speranza.

 

Accanto a ogni bambola fissata tra i rami, legheremo anche un fiocco rosso, simbolo per eccellenza della lotta contro il ginecidio. 

 

Al termine della giornata l'albero ostenterà così una prematura e poetica "fioritura".

 

Il progetto però non si limita all'impatto scenografico e simbolico. Fin dal mattino le attrici della nostra compagnia si troveranno in piazza Castello, nei pressi dell’albero che abbiamo scelto, avvolte in uno scenografico panno rosso; spiegheranno il senso dell'iniziativa e intratterranno i passanti accanto a un banner esplicativo. 

 

Chi ci porterà una bambola, in cambio potrà ascoltare brani recitati dalle nostre interpreti.

 

L’albero di Natàlia, posto al centro ideale della nostra regione, estenderà simbolicamente le sue radici, chiamando uomini e donne a combattere una battaglia che bisogna, e presto, vincere.

 

Al termine della giornata le bambole verranno restituite.

 

Quelle che non verranno ritirate saranno affidate all’Associazione di ascolto La Brezza, con cui si collabora ad un progetto all’interno della Casa Circondariale “Lorusso Cutugno” di Torino.

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