LA MEMORIA RENDE LIBERI
È sempre vivo il dibattito attorno al modo migliore per riflettere sull’olocausto.
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Ricordiamo in tal senso il pamphlet di Elena Loewenthal nel quale la scrittirice invoca il diritto all’oblio per “...poterla dimenticare, questa storia. Rimuovere la Shoah dall’universo della mia coscienza e dal mio inconscio, soprattutto. Smettere, ad esempio, di sentirmi l’intestino in gola ogni volta che vedo e sento passare un treno merci con il suo sferragliare pesante, la lentezza del moto e del suono che assorda, la parete impenetrabile dei vagoni”.
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Ha ragione chi vorrebbe dimenticare? Dovremmo quindi assecondare il desiderio di chi chiede per sé la grazia dell’oblio? Forse è giusto estendere anche a tutti gli altri genocidi la celebrazione del 27 gennaio?
Domande che attendono risposte...
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